Andrea Parquet Sartoriale spiega campionatura rovere su misura

21 gennaio 2021 - Approfondimenti

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Il lavoro su cui si è concentrato lo Staff Parquet Sartoriale negli ultimi 7 anni è stato quello di dare massimo ascolto ad ogni cliente che ci interpellasse, sia di persona presso il nostro show room in fabbrica a Pesaro, che coloro che ci contattano continuamente da tutta Italia, e che spesso ci onorano anche di una visita in persona per scoprire quello che realizziamo nel nostro laboratorio di pavimenti in legno su misura.

Per questo ogni giorno Andrea e i suoi specialisti in finiture del parquet si adoperano per dar forma a tutti i desideri dei contatti che abbiamo on line e via telefono, nel tentativo di recepire al meglio i desideri dei nostri potenziali clienti, e cercare innanzi tutto la loro massima soddisfazione dalla campionatura che realizzeremo su misura per loro. In questo cerchiamo di essere rapidi, ma senza mai saltare un passaggio di prefinitura, e diciamo sempre che per realizzare un pavimento intero o un campione il tempo è lo stesso, perchè si devono rispettare i tempi di essicccazione delle vernici, o di assorbimento degli olii, o affinchè i reagenti ossidativi per legno facciano il loro effetto... cosa che in certi casi necessita dalle 24 alle 36 ore per ogni somministrazione di prodotto specifico.

Effetti speciali su misura applicati a campioni di parquet in rovere

In questo video mostriamo come, per far contento un cliente alla ricerca di qualcosa di molto particolare, ci siamo adoperati per dare tutte le opzioni possibili da valutare, anche se si tratta di due cose molto diverse: ossia una serie di sfumature cromatiche sulle tinte scure del noce, quasi un effetto legno carbonizzato, ma realizzato facendo uso di tre tecniche completamente diverse sullo stesso tavolame di legno.

L'altro campione, che nel video è possibile vedere evolversi nel corso di tutti i suoi passaggi creativi, subisce un particolare trattamento chiamato ossidazione del legno di rovere da parquet.

Vediamo una cosa alla volta.

Nel primo campione, ossia la tavola divisa in 3 frazioni, la cliente ci aveva fatto una richiesta specifica: ossia su un campione di legno di rovere supportato largo 18 cm, voleva una spazzolatura mediamente marcata, con un colore che ricordasse la terra bruciata, ma ne voleva vedere anche una versione più chiara e tendente al marrone... e l'ultima richiesta era di vedere questo colore declinare sempre con una finitura opaca.

Così abbiamo applicato sul settore centrale della tavola un anticante ossidativo che bruciasse i tannini del legno portandoli ad un forte colore di fondo rossiccio. Questo trattamento si ottiene usando prodotti naturali che accelerano l'invechiamento del legno e lo portano ad un colore che può variare a seconda del reagente utilizzato ad un tono più rosso, oppure grigio, oppure verde o giallo. Da questa base poi si può partire per sovrapporre altri reagenti o dei coloranti a base olio o delle tinte all'acqua, per poi concludere l'opera con delle finiture a cera (nel caso il fondo fosse a olio) oppure a vernice (con una vernice a due componenti con un induritore reticolante che catalizza la vernice e la rende trasparente ma resistentissima in modo da non dover poi affrontare noiose pratiche di manutenzione del parquet, o preoccuparsi troppo di graffi o macchie a cui la vernice è assai più resistente rispetto ad un olio).

Bene: una volta ottenuta l'ossidazione nella fascia centrale della tavola di rovere, abbiamo applicato su tutta la tavola (ossia sui due tratti completamente grezzi e su quello precedentemente ossidato) un olio color noce da parquet; ma non un olio normale, bensì un olio con alto contenuto di resine in grado sia di colorare impregnando, che rendere ancora aggrappabile sulla superficie del legno una successiva eventuale finitura a vernice..

Questo lo abbiamo fatto perchè nell'ultima fase di lavorazione volevamo tenerci aperta l'opportunità di mostrare lo stesso colore declinato in due toni diversi... ossia chiaro e scuro (quello col fondo ossidato) con parità di pigmento (noce scuro dell'olio) ma con 3 finiture tutte diverse.

Infatti una base colorata ad olio l'abbiamo finita a cera, la seconda ossidata e oliata l'abbiamo completata con un protettivo che non permettesse più ad eventuali agenti liquidi (come l'acqua di una futura pulizia del pavimento) di interferire con il reagente di fondo, e infine la terza porzione di tavola l'abbiamo resa resistente "a prova di bomba" con una finitura da parquet extra opaca all'acqua composta di un protettivo e il suo componente indurente (dicesi reticolante o catalizzatore da vernice).

Questo per quanto riguarda la prima campionatura visibile nel video. Le due tavole che si vedono riprese tra una lavorazione e l'altra di quella sopra descritta hanno seguito un percorso totalmente differente: il cliente in questo caso desiderava una plancia molto larga (ne abbiamo prese due ritagli da mezzo metro larghi 22 cm) in legno di quercia francese (specie di rovere proveniente da foreste francesi di età mediamente superiore al legno centro europeo più noto in molti casi come rovere di Slavonia), spazzolato con una profondità piuttosto marcata e una finitura con un leggero glossaggio, ossia una lucidità corrispondente a 15 gloss, su una scala da zero a 60/70 circa, dove per capirci il massimo corrisponde ad una lucidità tale da far sembrare il legno come la plastica.

Queste due tavole sono state prefinite con medesima tecnica perchè il cliente potesse avere un'idea anche della naturale stonalizzazione, ossia variazione cromatica tra varie tavole (che proveniendo da differenti piante e di età diverse non possono che essere di toni e sfumature differenti), che questo pavimento una volta realizzato assumerebbe. Così abbiamo preso una tavola mediamente chiara e una mediamente più scura. Dopo averle spazzolate abbiamo applicato su entrambe un reagente, e dopo 16 ore un cosiddetto prodotto convertitore perchè il colore delle tavole assumesse prima un colore violaceo quasi purpureo, poi volgesse al marrone caldo con fiamme e vene schairite sul grigio tortora in contrasto con il colore principale del parquet.

Così facendo abbiamo rispettato la naturale colorazione del legno in ogni sua particolare sfumatura, enfatizzandone i toni chiari e scuri senza coprirli con una colorazione forzata ad opera di una tinta all'acqua o di un olio che tenderebbero comuqnue ad omolgare tutto il pavimento ad un colore corrispondente al pigmento principale scelto.

Dopo lunghi tempi di attesa, circa 2 giorni per far maturare l'ossidazione dei tannini del rovere da pavimento, abbiamo fissato l'ossidazione bloccandone la capacità dei tannini del legno di interagire con la luce e l'umidità, applicando una vernice mono componente. E in successione a distanza di 12 ore altre due mani di finitura all'acqua bicomponente, la prima extra opaca e la seconda appunto con 15 gloss di lucidità.

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